"Plaun da Lej" S.Moritz (Svizzera)
E’ mercoledì (22/08/07) mattina… squilla il cellulare….. è Walter: “Ciao, cosa fai domenica?” Mi chiede….. “Luca ed Egidio hanno organizzato un giretto nel lago di Silvaplana; io ci andrò. Vieni?”.
“Non lo so, non mi convince” gli rispondo: ho ancora negli occhi le immagini dei relitti fatti pochi giorni prima all’Elba e in più sono memore delle “sfangate” durante le annuali immersioni sotto il ghiaccio che si tengono in un lago in zona..…. “Non ho molta voglia di farmi tutti quei Kilometri per vedere il nulla….”.
Ma lui insiste “Dai che ci divertiamo e facciamo qualcosa di diverso dal solito e poi, a fine immersione, scorpacciata di pizzoccheri….”.
Ha pronunciato le paroline magiche…. Come dire di no???
La domenica mattina ci ritroviamo tutti a Chiavenna per un caffè e via, direzione Saint Moritz: il viaggio prosegue molto speditamente e senza particolare traffico nonostante sia una splendida domenica d’agosto.
Arriviamo a Silvaplana in un batter d’occhio: subito ci dirigiamo all’ufficio della polizia cantonale dove, ad attenderci, c’è uno dei responsabili del nucleo sommozzatori della polizia elvetica il quale ci consiglia il luogo d’immersione: Plaun da Lej (a Silvaplana si stava alzando vento ed avremmo costituito un ostacolo per i numerosissimi surfisti della zona..…).Arrivati a Plaun da Lej (1800 m s.l.m.), la bellezza del paesaggio ci ripaga abbondantemente dei Kilometri fatti!
Arriviamo a Silvaplana in un batter d’occhio: subito ci dirigiamo all’ufficio della polizia cantonale dove, ad attenderci, c’è uno dei responsabili del nucleo sommozzatori della polizia elvetica il quale ci consiglia il luogo d’immersione: Plaun da Lej (a Silvaplana si stava alzando vento ed avremmo costituito un ostacolo per i numerosissimi surfisti della zona..…).Arrivati a Plaun da Lej (1800 m s.l.m.), la bellezza del paesaggio ci ripaga abbondantemente dei Kilometri fatti!
La predominanza della natura
Forse non è l’equipaggiamento più adatto per delle spensierate passeggiate in montagna……
Vista panoramica dal punto di immersione
La via d’accesso al punto di immersione
Dopo aver effettuato il trasporto di tutte le attrezzature a bordo lago, ci prepariamo: la cornice è davvero spettacolare ed anche la visibilità promette molto bene!Alcuni sub “autoctoni” che abbiamo incrociato al nostro arrivo ci hanno spiegato (in un misto di inglese e tedesco) che nella parte posteriore dell’isoletta c’è una parete che sprofonda fino a 65m ma di stare attenti a non superare i 40m…..
Raggiunto l’isolotto attorno al quale, quindi, si svolgerà l’immersione, lo oltrepassiamo e ci immergiamo.
Scorgiamo subito la parete e ci dirigiamo verso la base della stessa che troviamo esattamente a….. poco più di 37m!!!!! Continuiamo a scendere per alcuni metri seguendo il fondo ma non c’è altro che una distesa di fango scuro.
Raggiunto l’isolotto attorno al quale, quindi, si svolgerà l’immersione, lo oltrepassiamo e ci immergiamo.
Scorgiamo subito la parete e ci dirigiamo verso la base della stessa che troviamo esattamente a….. poco più di 37m!!!!! Continuiamo a scendere per alcuni metri seguendo il fondo ma non c’è altro che una distesa di fango scuro.
Nessun problema; ritorniamo alla base della parete e la percorriamo tutta circumnavigando l’isola.
La roccia della parete è molto scura e questo rende ancora più cupo l’ambiente già buio a causa della tonalità del colore dell’acqua.Riemergiamo soddisfatti per la nuova esperienza fatta, anche se un pochino infreddoliti, dopo una quarantina di minuti.
L’immersione è molto facile sia per la ridotta profondità sia per la semplicità del percorso da compiere.
Rientriamo in Italia ma si è fatto tardi e così perdiamo la “pizzoccherata”: poco male visto che riusciamo a rimpiazzarla con affettati e formaggi misti tipici locali nonché con verdure miste grigliate e costine e salamelle cotte sulla piotta!!!!! Da leccarsi i baffi!!!!!!
La roccia della parete è molto scura e questo rende ancora più cupo l’ambiente già buio a causa della tonalità del colore dell’acqua.Riemergiamo soddisfatti per la nuova esperienza fatta, anche se un pochino infreddoliti, dopo una quarantina di minuti.
L’immersione è molto facile sia per la ridotta profondità sia per la semplicità del percorso da compiere.
Rientriamo in Italia ma si è fatto tardi e così perdiamo la “pizzoccherata”: poco male visto che riusciamo a rimpiazzarla con affettati e formaggi misti tipici locali nonché con verdure miste grigliate e costine e salamelle cotte sulla piotta!!!!! Da leccarsi i baffi!!!!!!